Recensione del film “Belle ma povere” (1957)

Belle ma povere” è un film del 1957 diretto da Dino Risi, con soggetto e sceneggiatura oltre che dello stesso regista anche di Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa; la pellicola è di fatto il sequel di Poveri ma belli (1957) tanto è vero che i protagonisti principali sono sempre gli stessi con l’eccezione di Ettore Manni – che interpretava Ugo nel film del 1956 – “sostituito” dalla new entry Riccardo Garrone nei panni di Franco. Quindi, il film “riparte” possiamo dire da dove si era concluso il precedente; Romolo (Maurizio Arena) e Salvatore (Renato Salvatori) sono fidanzati rispettivamente con Annamaria (Alessandra Panaro) sorella di Salvatore e con Marisa (Lorella De Luca) sorella di Romolo. Le due ragazze sognano di convolare presto a nozze con i loro fidanzati i quali, tuttavia, non solo non hanno basi economiche, ma non sembrano troppo propensi a mettere la testa a posto. La situazione tra i due precipita quando ritorna Giovanna (Marisa Allasio) poiché i due – ancora innamorati della ragazza – iniziano a litigare per attirare le attenzioni della giovane che nel frattempo si è lasciata con il suo ex fidanzato Ugo. Adesso Giovanna lavora in una gioielleria gestita dal suo nuovo fidanzato, Franco (Riccardo Garrone); come se non bastasse, i due ritengono reciprocamente che l’altro non sia adatto per la propria sorella, il che non fa altro che allontanare l’eventuale matrimonio dei due. Capito ciò, le giovani soffrono, in particolar modo Marisa che, compreso che Salvatore difficilmente metterà la testa a posto, va a lavorare come commessa in un negozio dove incontra un giovanotto, Giulio (Carlo Giuffré) che le fa la corte. Temendo di perdere Marisa, Salvatore si abbassa a fare il ladro, mentre Romolo, finiti gli studi di radiotecnica, apre un suo negozio facendosi prestare i soldi dal fidanzato di Giovanna la quale, per indurre Franco a sposarla, cerca di ingelosirlo mostrando un in realtà finto rinnovato interesse per Romolo, provocando invece la gelosia di Annamaria. Proprio quando Romolo decide di restituire a Giovanna i soldi avuti in prestito, Salvatore – accecato dalla gelosia – decide di derubare la gioielleria di Franco venendo però fermato in tempo da Marisa la quale gli confessa che fra lei e Giulio non c’è nulla. Il lieto fine a questo punto è scontato: lo stesso giorno vengono celebrati i matrimoni di Romolo con Annamaria e di Salvatore con Marisa nella stessa chiesa, a Piazza Navona, ed anche Giovanna convola a giuste nozze con Franco.

Seguito del già citato Poveri ma belli, una commedia semplice, dei buoni sentimenti fatta apposta per celebrare un lieto fine che appare sin dall’inizio, nonostante alcune divergenze tra i protagonisti, scontato. Ancora una volta Risi riesce, con un “mix” semplice ma vincente, ad andare incontro alle aspettative del pubblico, soprattutto quello più giovane, costruendo in maniera tutto sommato essenziale una piacevole commedia che se da un lato ha il classico lieto fine di molte favole, dall’altro soddisfa la voglia di sognare dei ragazzi di un Paese tutto sommato ancora da poco uscito dagli orrori della Seconda guerra mondiale.

Belle ma povere” (1957) cast (attori principali):

  • Marisa Allasio

  • Renato Salvatori

  • Maurizio Arena

  • Lorella De Luca

  • Alessandra Panaro

  • Riccardo Garrone

  • Carlo Giuffré

  • Memmo Carotenuto

Giovanni Fenu