Un caso di coscienza (1970)

Film del 1970 diretto da Giovanni Grimaldi – che ne ha curato anche la sceneggiatura – Un caso di coscienza è la trasposizione sul grande schermo dell’omonimo racconto di Leonardo Sciascia raccolto, insieme ad altri racconti, in Il mare colore del vino. Ambientato in Sicilia in un paesino del catanese, Maddà, il film verte sul tema dell’infedeltà coniugale e delle “corna”.

Salvatore Vaccagnino (Lando Buzzanca) è un giovane avvocato residente nel piccolo centro del catanese ma che esercita a Roma, dove ha un’amante, Annalisa (Dagmar Lassander). Un giorno, sul treno che lo sta riportando a casa dalla Capitale, legge su un rotocalco femminile una lettera anonima di una sua concittadina che confessa di aver tradito il marito con un “mezzo parente”. Sicuro della fedeltà della propria moglie Rita (Antonella Lualdi), Vaccagnino mostra la rivista ai propri amici del circolo, tutti notabili del paese, con l’intento di provocarne la reazione e divertirsi alle loro spalle. Venuti a conoscenza della lettera, tutti i membri del circolo cominciano a formulare ipotesi, in parte divertenti in parte velenose, circa l’identità della donna autrice della lettera, finendo però col sospettare, in privato, ognuno della propria consorte. Un “panico” davanti al quale Vaccagnino si diverte insinuando in ognuno dei suoi amici il dubbio – al punto da porgere loro una lista di “mezzi parenti” che potrebbero essere gli amanti della misteriosa donna – . Tutto ciò almeno sino a quando, in seguito ad una seconda lettera della donna al rotocalco, comincia a dubitare anche di sua moglie che cerca così di far “crollare” ma senza successo. Quando ormai la caccia all’adultera non sembra dare nessun risultato di rilievo e il paesino si avvia a tornare alla normalità, ci penserà proprio la “colpevole”, un giorno, a far saltare l’alone di mistero creatosi intorno all’autrice della lettera.

Partendo dal semplice pretesto di una lettera anonima nella quale una donna confessa la propria infedeltà verso il marito, il film di Grimaldi sviluppa il “classico” tema proprio della realtà siciliana – e italiana in generale – dei mariti ossessionati dalla paura di essere traditi e da mogli impaurite dalle loro eventuali reazioni rabbiose. Il che finisce col produrre una sceneggiatura povera, scontata, che tende a divenire alquanto ripetitiva in attesa dello svelamento finale che condurrà a districare il bandolo della matassa. Anche l’azione è piuttosto semplice: a turno, i principali protagonisti – i papabili “cornuti” – si prendono la scena mostrando allo spettatore le proprie congetture e dubbi circa le proprie mogli. Una “rotazione” che fa si che anche lo stesso Buzzanca, annunciato protagonista della pellicola, finisca in realtà con l’essere uno dei tanti personaggi che a turno si prenderanno l’attenzione dello spettatore.

Nel complesso film “onesto” , senza infamia e senza lode, con un cast attoriale di discreta qualità, ma segnato da una sceneggiatura alquanto semplice che lo rendono una pellicola adatta per una serata spensierata ma nulla più.

Un caso di coscienza (1970); Regia: Giovanni Grimaldi; cast:

  • Lando Buzzanca

  • Raymond Pellegrin

  • Aldo Bufi Landi

  • Nando Gazzolo

  • Marcella Michelangeli

  • Dagmar Lassander

  • Franco Lantieri

  • Helga Liné

  • Antonella Lualdi

  • Paolo Carlini

  • Turi Ferro

  • Aldo Puglisi

  • Alfredo Rizzo

  • Elio Zamuto

  • Renato Malavasi

Giovanni Fenu

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.