Incensurato, provata disonestà, carriera assicurata cercasi (1972)

Film del 1972 diretto da Marcello Baldi, sceneggiato dallo stesso Baldi e da Guido Leoni, Incensurato, provata disonestà, carriera assicurata cercasi è una “commedia degli equivoci” che porterà un anonimo cittadino nell’agone elettorale per via di un errore ortografico. Il tutto ha inizio quando a Roma un attivista della Democrazia Cristiana commette un errore inserendo nelle liste democristiane per il Senato non il nome del marchese Zeccarin, ma quello di un “qualsiasi” Giuseppe Zaccherin. A questo punto ha inizio una lotta contro il tempo per cercare di rintracciare qualcuno con tale nominativo; le ricerche, condotte da un commissario che aspira a fare carriera (Riccardo Cucciolla) insieme a un politico della DC (Nanni Loy), conducono a Bardolino, in provincia di Verona, dove effettivamente abita un certo Giuseppe Zaccherin (Gastone Moschin). Ma costui non solo ha un’amante ed è diviso dalla moglie, ma vive di imbrogli ed è comunista; a convincere l’uomo ad accettare la “surreale” proposta democristiana ci pensano i suoi compagni di Partito, i quali ritengono una sua candidatura utile per i loro scopi. Così, sostenuto paradossalmente anche dai fascisti – sempre per un proprio tornaconto – e rassicurato dai democristiani circa l’impossibilità di una sua elezione, Zaccherin accetta la candidatura. Ma, inaspettatamente, finisce col venire eletto, in quanto gli elettori vedono in lui un uomo diverso dagli altri politici. Una volta senatore, Zaccherin comincia a proporre numerosi disegni di legge talmente innovativi che finiscono col mettere i bastoni tra le ruote dei soliti “baroni” della politica nostrana i quali, per “neutralizzare” la minaccia che esso rappresenta, decidono di eleggerlo Presidente della Repubblica.

Film di spiccata satira politica, l’opera di Baldi, partendo da un semplice errore individuale, dà il via a una esilarante commedia che tende a prendersi gioco della realtà politica nostrana la quale ha sempre alimentato questo filone di pellicole. D’altro canto il mondo politico, con i suoi clientelismi, intrallazzi, favoritismi e abusi di potere si presta ottimamente ad essere preso ferocemente di mira da registi e sceneggiatori. Ecco dunque emergere, nel caso in questione, l’ottima interpretazione di Gastone Moschin, comunista che, e qui è uno dei maggiori estremi della satira qui presente, viene blandito dalla Democrazia Cristiana per rimediare all’errore commesso da uno dei suoi militanti. Film che, sin quando la scena è in mano all’immenso Moschin, è caratterizzato da un ritmo intenso condito da alcune scene memorabili (tipo quella del colloquio dal barbiere con il compagno Luvisotti, interpretato da Silvio Spaccesi). Ritmo che perde di intensità ogni qualvolta la scena è presa da pur due mostri sacri della nostra cinematografia come Nanni Loy e Riccardo Cucciolla. Un “rallentamento” della scena dovuto, probabilmente, anche a una sceneggiatura che affibbia a Loy il ruolo un po’ “statico” di esponente democristiano in versione donnaiolo, frenandone la immensa verve comica.

Come detto, anche Incensurato, provata disonestà, carriera assicurata cercasi rientra nell’alveo della satira politica che buona parte della nostra cinematografia ha informato ed informa. Una pellicola, quella di Baldi, che appare evidente come abbia “ispirato” almeno nelle grandi linee della trama, Benvenuto Presidente! il film del 2013 diretto da Riccardo Milani e il cui protagonista, Giuseppe “Peppino” Garibaldi – interpretato da Claudio Bisio – finisce suo malgrado al centro di intrallazzi tra le forze politiche che lo condurranno a divenire, come lo Zaccherin/Moschin del 1972, Presidente della Repubblica suo malgrado.

Incensurato, provata disonestà, carriera assicurata cercasi (1972); Regia: Marcello Baldi; cast:

  • Gastone Moschin

  • Nanni Loy

  • Gisela Hahn

  • Paola Quattrini

  • Silvio Spaccesi

  • Arnoldo Foà

  • Riccardo Cucciolla

  • Alessandro Tedeschi

Giovanni Fenu