Recensione del film “Le braghe del padrone” (1978)

Tratto dall’omonimo romanzo scritto da Italo Terzoli ed Enrico Vaime, “Le braghe del padrone” è una commedia diretta dal regista Flavio Mogherini che vede come protagonisti principali Enrico Montesano, Adolfo Celi e Paolo Poli. Vittorio Pieroni (Enrico Montesano) è un giovane che decide di suicidarsi gettandosi da un ponte ferroviario mentre sta passando un treno, tuttavia si salva e, una volta sull’ambulanza, inizia a raccontare le vicende che lo hanno condotto a fare quel gesto estremo. L’uomo è un umile pulitore di finestre che un giorno viene assunto dalla “Supreme Edizioni”; disorientato nella nuova realtà aziendale, Pieroni viene avvicinato dal Diavolo (Paolo Poli) che vuole aiutarlo nella sua scalata sociale. Tentato, Pieroni accetta i consigli diabolici ed inizia un’inarrestabile scalata che lo porta sino ai vertici aziendali. In occasione di uno sciopero, il Diavolo riesce a convincere Vittorio affinché si metta dalla parte dei lavoratori, facendo un gesto clamoroso; il nostro protagonista inizia allora uno sciopero della fame che si conclude soltanto dopo ventisette giorni quando il presidente della “Supreme Edizioni”, Eugenio (Adolfo Celi), lo invita a cena e lo nomina segretario generale a discapito dell’architetto Arturo Silvestri (Enrico Beruschi). La carriera di Vittorio “impenna” anche grazie alla necessità del presidente dell’azienda di far sparire – dalle grinfie del fisco – i 10 miliardi di Lire di utile annuo. Così Vittorio è incaricato di inscenare un finto rapimento del presidente con richiesta di riscatto di 10 miliardi di Lire; il piano si conclude positivamente con Eugenio che si gode il riscatto e Pieroni che diviene vicepresidente. Il successo però dà alla testa a Vittorio, il quale decide di non seguire più i consigli del Diavolo. Indispettito, quest’ultimo lo lascia al suo destino. Qualche tempo dopo il presidente ha un infarto e confida a Pieroni la combinazione della sua cassaforte ordinandogli di far sparire tutti i documenti compromettenti. Invece di eseguire l’ordine, Vittorio decide di far esplodere lo scandalo rivelando alla stampa la scottante documentazione dei bilanci falsi che conducono all’arresto del presidente della “Supreme Edizioni”. Pieroni diviene il nuovo presidente ma Eugenio, deciso a non dargliela per vinta, lo spodesta poiché quei documenti compromettenti erano stati firmati da Vittorio. Disperato, Pieroni si reca quindi sul cavalcavia ferroviario e, invitato dal Diavolo, si getta, cadendo su un carro pieno di paglia. Portato in un ospedale psichiatrico, viene poi rilasciato; preso insieme alla compagna Liliana (Milena Vukotic) un taxi, decide di tornare a casa, tuttavia sopra vi è il Diavolo che, sul finale del film, cerca di convincerlo a mettere in atto una nuova azione meschina questa volta ai danni di una “[…] Fabbrichetta di automobili di Torino diretta da un Avvocato che ha anche la sua squadretta di calcio che va benino […]” il riferimento è chiaramente a Giovanni Agnelli e alla Fiat.

Divertente commedia con un esilarante Enrico Montesano ed un Paolo Poli nelle vesti del Diavolo che dà ulteriore brillantezza al soggetto ed alla interpretazione generale; tutto ciò fa sì che la figura del presidente delle “Supreme Edizioni” interpretato dal comunque ottimo Adolfo Celi, sia messa leggermente in secondo piano dalle battute e dagli intercalari comici della coppia Montesano-Poli.

Le braghe del padrone” (1978) cast (attori principali):

  • Enrico Montesano

  • Paolo Poli

  • Adolfo Celi

  • Milena Vukotic

  • Enrico Beruschi

  • Eugene Walter

    Giovanni Fenu