Recensione del film “Il corazziere” (1960)

Il corazziere” è un film del 1960 diretto da Camillo Mastrocinque ed interpretato da Renato Rascel che si esibisce qui in una commedia brillante nella quale non manca un punta di autoironia legata alla sua statura. Nell’Italia fascista Urbano Marangoni (Renato Rascel) sogna di diventare corazziere come il defunto padre, ma questa aspirazione gli è negata dalla sua bassa statura; così si deve accontentare di suonare come batterista in un locale notturno ma, venuto in contrasto con alcuni capi fascisti locali, viene licenziato. Nel frattempo fa amicizia con la giovane vicina di casa Mirella (Claudia Mori) figlia, però, del locale gerarca fascista (Tino Buazzelli) che lo segnala come elemento indesiderato e lo fa arruolare. A questo punto il malcapitato Urbano partecipa di fatto a tutte le guerre dell’Italia fascista (Etiopia, Spagna, Albania, Russia e Nord Africa) e, una volta tornato, proprio il giorno della caduta di Benito Mussolini (25 luglio 1943), chiede la tessera fascista, viene quindi malmenato per strada mentre suo suocero, nel frattempo, cerca di nascondere il proprio compromettente passato. Finalmente Marangoni riesce a sposarsi con Mirella – il 7 settembre 1943 – ma subito dopo viene rapito da collaboratori del Re che gli chiedono, vista la sua statura, di fare il sosia del sovrano per coprirgli la fuga promettendogli, come compenso, la tanto sospirata nomina a corazziere. Tuttavia, terminata la guerra, tutti si dimenticano di lui e della promessa fattagli a suo tempo; Urbano passa così intere giornate a protestare contro l’ingiustizia subita fino a quando uno di coloro che gli aveva fatto la promessa, divenuto ora produttore di formaggini, lo assume per fargli fare uno spot alla sua azienda, vestito – finalmente – con quella divisa da corazziere che sognava da anni.

Simpatica e divertente commedia con un Rascel garanzia di qualità e qui molto autoironico; non a caso molta della vis comica del film deriva dalla capacità dell’attore romano di prendersi simpaticamente in giro per la propria statura. D’altronde già il soggetto, basato su un protagonista che vuole divenire corazziere, fa comprendere quanta importanza abbia, per la riuscita ironica, il contrasto tra la statura di Rascel e il suo sogno – nella pellicola – di divenire corazziere. Da segnalare, inoltre, la canzone Il piccolo corazziere, scritta nel 1948, cantata da Rascel in chiusura di film e che ebbe in quel periodo una buona notorietà al punto da essere riproposta dal Piccoletto – soprannome di Rascel – in diverse trasmissioni televisive.

Il corazziere” (1960) cast (attori principali):

  • Renato Rascel

  • Tino Buazzelli

  • Claudia Mori

  • Anna Maria Bottini

  • Tom Felleghy

  • Aldo Bufi Landi

Giovanni Fenu